Davide Scarabelli:
Si diverte coi relitti metallici
Davide Scarabelli è nato a Pavullo nel Frignano in provincia di Modena nel 1942. Fin da giovanissimo si è dedicato alla pittura, ma ad un certo punto ha incominciato ad occuparsi di ricerche metalliche per passare così definitivamente, nel 1964, alla scultura. Decisivo al proposito è stato l’incontro con lo scultore Quinto Ghermanti del quale lo Scarabelli è stato durante il periodo in cui allievo frequentava la Scuola di scultura applicata istituita dalla Camera del commercio industriale e artigianato di Modena nel 1970.
Si diploma all’Accademia di Bologna. Dal 1966 al 1973 partecipa a numerose mostre collettive e personali allestite, in diversi paesi: Jugoslavia, Polonia, Francia, Italia. In tutto una quarantina dove è stato più volte premiato. Tra i premi più importanti segnaliamo il Secondo premio al IV Concorso nazionale “Francesca da Rimini” – Rimini 1967; il premio ricevuto alla XIX Rassegna G.B. Salvi “Piccola Europa” tenuta a Sassoferrato nel 1969; il primo premio alla Rassegna nazionale di scultura C.I.V. svoltasi a Modena nel 1970; altro premio conseguito alla “Piccola Europa” di sassoferrato nel 1970; altro riconoscimento al XX Premio Fiorino di Firenze nel 1971; Premio Carlotta a Modena nel 1971, ecc.
Al pubblico iugoslavo si presenta per la prima volta nel 1966 partecipando all’esposizione di Sarajevo intitolata “Pittori e scultori contemporanei – Avanguardia e tradizione”.
La sua prima personale risale invece al 1968 ed è una personale che si tiene in ben 10 città italiane. Per la prima personale all’estero egli ha scelto la Jugoslavia e precisamente la ridente cittadina di Rovigno.
A Rovigno l’artista ha ottenuto un notevole successo di pubblico e di critica. Le sue opere sono state ammirate da un gran numero di artisti, pittori, scultori, ceramisti, letterati, attori, registi, alti rappresentanti delle associazioni culturali repubblicane, dai membri della Colonia artistica rovignese che ogni estate giungono da tutte le parti della Jugoslavia. Durante il suo soggiorno rovignese egli ha avuto modo di incontrarsi con tutte queste personalità per uno scambio di esperienze, di opinioni. “Un’esperienza questa – ha dichiarato lo scultore – mai vissuta durante la mia carriera di artista”. Da questi incontri sono sorte nuove iniziative. Infatti Davide Scarabelli è stato invitato ad esporre le sue opere in numerosi centri della Vojvodina e della Serbia.
Dalla lettura delle opere di scarabelli emerge il tratto determinante della sua personalità. Egli è uno scultore che offre nel presente, che è legato al mondo in cui vive, all’uomo moderno. L’artista desidera riaffermare i valori morali della società, purtroppo dimenticati e sottovalutati.
Nella creazione artistica dello scultore italiano si distinguono due fasi ben distinte: nella prima lo Scarabelli è impegnato nella ricerca della materia che trova nelle officine meccaniche. Materia destinata a morire. La preleva, la plasma, le ridà vita e forma. E la genesi forse strana delle sue opere denuncia il simbolico rapporto uomo-società. L’arte dello Scarabelli non è pura ricerca formale né ha quale unico fine il gusto del racconto ma è allo stesso tempo messaggio sociale e impegno estetico.
Il dizionario Bolaffi della scultura italiana moderna così scrive di lui: “In pochi anni ha rivissuto intensamente alcuni momenti essenziali della scultura moderna, ma sempre con l’aggiunta di un proprio umore fantastico, di una facoltà davvero notevole di comporre con i più bizzarri relitti metallici, di un tono d’ironico divertimento. Scarabelli è un giovane che sa rendere vitali le sue esperienze, riducendole alla propria dimensione, con una ricchezza di soluzioni suggerite da una sicura conoscenza delle tecniche impiegate e dei loro valori espressivi. E’ uno scultore che affronta veri problemi strutturali e spaziali in un costante rapporto con la realtà del tempo e con la sua condizione di uomo coscientemente inserito nella società che lo circonda e nella quale avverte l’esigenza della riaffermazione dei valori dell’individuo”.
Virgilio Giuricin |